Emotional knowledge

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Nel corso dei secoli il rapporto mente-corpo ha incontrato periodi di grande dicotomia che si sono susseguiti ad altri di auspicata integrazione, il che ha influenzato in maniera determinante tanto i modi di pensare quanto quelli di fare educazione. Ai nostri giorni, recenti ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico sottolineano l’unitarietà e la reciproca influenza dei processi cognitivi ed emotivi (Education Sciences and Society, 2020).

Mente e corpo nascono insieme e non si separano mai, sono entrambi artefici della vita di ciascun individuo; si plasmano e plasmano la percezione della realtà sulla base delle esperienze. La dimensione relazionale e il significato degli affetti caratterizzano il pensare e il sentire, l’apprendere e il ricordare dall’infanzia alla vecchiaia. Il benessere o il malessere coinvolgono la storia e la vita delle persone, nella loro complessità.

Diventa necessario, allora, riflettere sul versante educativo, in modo da orientare i contesti formativi verso la costruzione di progetti di vita da intendere quali percorsi di formazione olistica del Sè. Le più attuali frontiere della neuropedagogia e della neurodidattica auspicano a tali risultati attraverso lo sviluppo di metodologie sempre più strutturate sull’ apprendimento attivo, in cui l’emotività è elemento fondamentale e centrale. Tali metodologie diversificate sono in grado di fornire strategie formative integrate, così da conferire a ciascun soggetto la formae mentis utile ad interpretare la complessità della vita.

Come sostiene la Dottoressa Lucangeli (psicologa esperta di disturbi dell’apprendimento) «Se un bambino impara con gioia, la lezione si inciderà nella mente insieme alla gioia. Nella sua memoria resterà traccia dell’emozione positiva che gli dirà:“Ti fa bene, continua a cercare!”».

GIOCARE

La gentilezza richiede consapevolezza. L’empatia è consapevolezza con la conoscenza; impariamo quest’ultima attraverso l’esperienza. Gran parte di quell’esperienza si acquisisce in giovane età attraverso il gioco. Il gioco assume varie forme durante la prima infanzia, come definito dalle “sei fasi del gioco” del sociologo americano Mildred Parten Newhall, che spiega come tutte le fasi contribuiscono in qualche modo allo sviluppo sociale ed emotivo. Durante la seconda fase o “Gioco Indipendente” un bambino gioca da solo, scegliendo per lo più di non interagire con chi gli sta intorno. Questa è la fase in cui il bambino si sente a suo agio con se stesso, un passo fondamentale per poi avere la sicurezza di legarsi con gli altri in seguito. Nella quarta fase o “Parallel Play”, i bambini giocano in prossimità degli altri, diventando consapevoli degli altri osservandoli. Nelle ultime due fasi di Newhall, “Gioco associativo” e “Gioco cooperativo”, i bambini iniziano a riconoscersi, a chiacchierare e a sviluppare le loro abilità linguistiche. Diventano più consapevoli dei loro coetanei e scelgono di giocare insieme, iniziando a sviluppare importanti abilità sociali come condividere, scendere a compromessi e alternarsi. È attraverso questa interazione e l’esperienza ludica che i bambini imparano come i loro movimenti e comportamenti influenzano gli altri. Attraverso l’insegnamento della consapevolezza e della musica, alla BBSchool i bambini imparano a etichettare le emozioni che iniziano a provare durante queste interazioni. Creano una connessione con una serie di emozioni e diventano consapevoli di ciò che causa quelle emozioni e, infine, acquisiscono una comprensione di come le loro azioni possono avere effetti sia positivi che negativi su coloro che li circondano.

COSTRUIRE

Si cresce e si cambia. Quando i bambini entrano in età scolare, tutto il loro mondo inizia ad aprirsi. Diventano più socievoli, vogliono coinvolgere gli altri nei loro giochi, nel loro mondo. La scuola è parte fondamentale in tutto ciò; l’apprendimento non è solo accademico, ma anche emotivo e sociale ed è proprio attraverso la scuola che i bambini costruiscono i loro rapporti sociali, scoprendo come comportarsi con gli amici e altri adulti non solo nella loro famiglia. Alla Bbschool costruire una comunità è importante quanto ispirare l’amore per l’apprendimento; favorire un ambiente solidale che costruisce relazioni forti e aiuta i bambini a comprendere e gestire le proprie emozioni è la base per creare giovani pronti ad affrontare qualsiasi sfida possano incontrare. Abbiamo adottato in tutta la scuola un sistema comportamentale basato sulla “Token Economy”. Ogni classe ha scelto determinati valori su cui vuole focalizzarsi come “impegno eccellente”, “amico fantastico”, “veramente responsabile” ecc. Gli insegnanti premiano l’intera classe assegnando dei punti e dopo un certo numero di punti, i bambini ricevono una sorpresa, ad esempio dieci minuti in più di ricreazione. I valori che sono radicati nella classe vengono discussi e messi in pratica ogni giorno e i bambini imparano che fare buone scelte significa anche aiutare i propri amici a fare buone scelte; da comportamenti positivi derivano conseguenze positive, non solo per me ma per tutta la mia classe. La costruzione della comunità è ulteriormente rafforzata dalle “Assemblee Scolastiche”. Queste Assemblee mattutine a scuola sono una parte fondamentale del sistema scolastico britannico e alla BBSchool sono diventati un’opportunità per le classi dalla 3° in su di incontrarsi con i loro pari e con gli insegnanti per condividere esperienze comuni. Ogni assemblea ha un tema diverso (il rispetto, l’amicizia) e una volta al mese una classe presenta il proprio lavoro a tutti. Crediamo sia importante che i bambini costruiscano la loro voce, che imparino ad esprimersi sia individualmente sia in gruppo. Inoltre, il nostro Consiglio degli Alunni (Pupils’ Council) offre loro uno spazio sicuro per sollevare qualsiasi problema di cui abbiano bisogno di parlare. I bambini votano per eleggere i rappresentanti tra i loro coetanei e costui li rappresentano poi davanti alla dirigenza della scuola. In questo modo imparano che quando si comportano e si esprimono nel modo appropriato il mondo li ascolta.

COMPRENDERE

La pubertà è il momento più delicato e affascinante allo stesso tempo della vita di ciascun individuo. E’ per antonomasia la fase di passaggio, di cambiamento, di mutazione, in cui i ragazzi sono chiamati a costruire il proprio cammino attraverso scelte determinanti. Tali scelte si riveleranno tanto appropriate quanto sarà alto il loro livello di comprensione di se stessi e della realtà in cui sono immersi.

Indipendentemente dalla materia affrontata, i ragazzi vengono invitati – soprattutto nei momenti di confronto – a una riflessione che sia personale e che possa soppesare valori e punti di riferimento. Le loro scelte, che spesso si basano sull’approvazione dei pari o degli adulti di riferimento, stanno già prendendo una forma chiara e consapevole all’interno di questa quotidiana palestra di vita che è la scuola.

Apprendono, con l’esperienza, che le scelte sono una catena di avvenimenti, piccoli o grandi non importa, che a cascata si riversano sul mondo esterno, lo modellano e ci ri-modellano di conseguenza, cambiando forma come nel lavoro di un vasaio che modella l’argilla e che da polvere di roccia ne fa un’opera d’arte.